Banner
Abstract
Paziente affetto da paraplegia: il nuoto come terapia
published in January - February 2006 - in Il Fisioterapista - issue n.1
Silvia Accolti

There are no translations available.

L’attività in piscina ha un effetto benefico di mantenimento e miglioramento dell’individuo sotto molteplici aspetti, in quanto agisce sugli apparati cutaneo, respiratorio, circolatorio, muscolo-articolare, sul metabolismo, sugli organi interni e sulla psiche. L’obiettivo del centro di rieducazione funzionale di Torino è quello di rendere abili i pazienti affetti da paraplegia fino, se possibile, all’esercizio del nuoto. È inoltre ritenuta essenziale la ricerca della massima autonomia possibile, a partire dalla vestizione, svestizione e dai trasferimenti a bordo vasca. In piscina il soggetto inizialmente riprenderà confidenza con l’acqua attraverso un lavoro sulla respirazione, sul galleggiamento, sulle variazioni di postura, per poi passare alla nuotata vera e propria praticata nei vari stili, con l’ausilio di strategie atte a compensare gli eventuali squilibi. In una scheda vengono approfondite le proprietà fisiche dell’acqua che influiscono sul galleggiamento e sulla libertà di movimento.
L’articolo fa parte del dossier “In acqua”.


 
There are no translations available.