Il tema dell’istituzione dell’Ordine dei Fisioterapisti o, quantomeno, di un albo ove iscrivere tutti i professionisti che esercitano questa attività, è da sempre molto sentito, dibattuto e controverso. Agli inizi dell’anno 2018, il legislatore ha inteso occuparsi della questione – non solo con riferimento ai fisioterapisti, ma a più ampio raggio rispetto alle professioni sanitarie – e ha emanato un’apposita legge di riforma del sistema sanitario con la quale sono state apportate significative modifiche alla previgente organizzazione ordinistica.
Come noto, la c.d. In seguito all’emanazione della Legge Lorenzin (l. 11 gennaio 2018, n. 3) è stato istituito, tra gli altri, l’Albo dei fisioterapisti (d.m. 13 marzo 2018). Una questione molto delicata e densa di implicazioni politiche e/o ideologiche concerne l’introduzione di una specifica norma, all’interno della legge di bilancio per l’anno 2019, in forza della quale si consente l’iscrizione, in un’apposita sezione dell’albo, a soggetti che dimostrino di aver esercitato la professione per almeno 36 mesi nell’arco degli ultimi 10 anni: quali sono le questioni collegate sotto il profilo prettamente giuridico?