Il team riabilitativo, ricordano gli Autori, deve essere strutturato in maniera da garantire flessibilità ed estensibilità dell’organico, di modo che il nucleo base del gruppo di lavoro possa eventualmente usufruire della collaborazione temporanea di competenze specifiche, in base alle necessità del paziente, dei familiari e degli operatori. Una più ampia trattazione su come organizzare un team riabilitativo è fornita nel libro: “Progettare la riabilitazione” a cura di N. Basaglia pubblicato da Edi.Ermes.

In Italia, la persona disabile ha diritto a una serie di servizi di assistenza che comprendono il reinserimento sociale, la riabilitazione e l’assistenza protesica. La legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap (5 febbraio 1992, n. 104) descrive le attività di riabilitazione sociale e, nell’art. 7, definisce le attività sanitarie di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Il testo della legge è pubblicato alla pagina www.giustizia.it/cassazione/leggi/l104_92.html. Il D.M. del 27 agosto 1999, n. 332: “Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”, pubblicato alla pagina www.handylex.org/stato/d270899.shtml, riconosce, al soggetto appartenente alla categoria degli invalidi civili, il diritto all’erogazione di prestazioni di assistenza protesica e integrativa. Infine, le linee-guida del Ministero della salute per le attività di riabilitazione (GU 30 maggio 1998, n. 124) stabiliscono l’obbligo della presa in carico della persona nella sua globalità. Il testo integrale delle linee guida è pubblicato alla pagina www.edscuola.it/archivio/handicap/linee.html.

Dal Portale SIVA sulle tecnologie per la disabilità e l’autonomia, visitabile alla pagina www.portale.siva.it, è possibile accedere alle banche dati tematiche (per esempio “Ausili”), utilizzate nel corso del progetto “NOIDAVOI”.