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Abstract
La protesi di spalla che non è “una spalla”
published in May - June 2012 - in Il Fisioterapista - issue n.3
Pier Giorgio Castelli, Sara Maria Rondini, Gian Claudio Grandi, Sofia De Grandi, Hena Vrenozi, Roberto Paggio

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Negli ultimi anni sono aumentate le richieste d’intervento per importanti problemi funzionali e di dolore alle spalle conseguenti a lesioni non riparabili dei tendini della cuffia dei rotatori e all’omoartrosi di solito instauratasi. Viene proposta una soluzione chirurgica sostitutiva che inverte radicalmente il tradizionale rapporto del concavo-convesso dell’articolazione glenomerale – protesi inversa – che consente la mobilità dell’articolazione sfruttando i muscoli del cingolo della spalla in assenza della funzione dei muscoli della cuffia dei rotatori, abbassando e medializzando il centro di rotazione dell’articolazione glenomerale A seguito dell’intervento chirurgico è descritto il processo riabilitativo: i concetti “chiave” della riabilitazione sono rieducare per obiettivi e non solo per gesti, rispettare i tempi progressivi della guarigione biologica, educare il paziente a “proteggere la protesi” da movimenti e posture potenzialmente dannosi. L’interazione tra terapie “a secco” e in acqua può diventare il valore aggiunto nello sviluppo del programma riabilitativo, a patto di un rigoroso coordinamento tra i vari operatori coinvolti.


 
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