Al momento di proporre un programma di trattamento a un paziente che lamenta disturbi muscoloscheletrici, si è portati a utilizzare tecniche e approcci basati su segni riscontrabili all’esame obiettivo che sono ritenuti rilevanti in quel quadro clinico. Gli studi effettuati con l’obiettivo di identificare fattori strutturali che discriminino i diversi quadri clinici non hanno prodotto risultati di qualche rilievo. È quindi chiaro come sono presenti altri fattori che determinano la diversa prognosi e i differenti riscontri nel passaggio dalla fase acuta a quella cronica: uno di questi riguarda l’influenza sul dolore dei fattori psicologici.