Banner
Links
La diagnosi funzionale del fisioterapista
published in September - October 2006 - in Il Fisioterapista - issue n.5

There are no translations available.

          

La diagnosi sistemica non è una specie di etichetta ("un atto cognitivo unitario e discreto"), ma “una proiezione sintetica in una mappa, in una rete causale, del processo complessivo di ragionamento clinico”. Questo approccio ad ampio spettro ha acceso un dibattito sui limiti delle competenze diagnostiche dei fisioterapisti. Il Journal of orthopaedic & sport physical therapy (JOSPT) ha dato voce alle diverse posizioni: S. Sahrmann, nell’articolo Are physical therapists fulfilling their responsabilities as diagnosticians? J Orthop Sports Phys Ther 2005; 35: 556-8 (link), sostiene che il fisioterapista debba occuparsi esclusivamente delle menomazioni del sistema di movimento, mentre T. E. Davenport, K. Kulig e C. Resnik, in Diagnosing pathology to decide the appropriateness of physical therapy: what’s our role? J Orthop Sports Phys Ther 2006; 35: 1-2 (link), ritengono che questa figura professionale dovrebbe avere le competenze necessarie a diagnosticare anche le patologie che non rientrano strettamente nell’ambito fisioterapico. Intermedia tra le due è la proposta di W. Boissonnault e C. Goodman che, nell’articolo Physical therapists as diagnosticians: drawing the line on diagnosing pathology. J Orthop Sports Phys Ther 2006; 35: 351-3 (link), propongono che venga fornita al fisioterapista una preparazione tale da poter riconoscere eventuali sospetti di alterazioni che esulano dal suo ambito professionale e che sono da riferire al medico competente. I link permettono di accedere, previo pagamento (come richiesto dal JOSPT), alla lettura degli articoli.

Una concezione "costruttivista" della funzione diagnostica, specifica l’Autore, si costruisce anche nel confronto dialettico con le credenze che il paziente sviluppa sulla propria condizione. Nell’articolo di Edwards I, Jones M, Hillier S. The interpretation of experience and its relationship to body movement: a clinical reasoning perspective. Man Ther 2006; 11:2-10 (abstract in inglese), citato dall’Autore, viene proposto un approfondimento sugli schemi (rappresentazioni mentali della malattia) che il paziente si costruisce e di cui il terapista deve tenere conto per effettuare un intervento efficace.

         

 
There are no translations available.