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Abstract
Artrosi trapeziometacarpale: dati statistici rilevanti
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 2018 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.1
Massimo Bitocchi

Obiettivo: valutare fattori statistici riportati in letteratura riguardo l’artrosi dell’articolazione trapeziometacarpale.
Introduzione: l’abilità di opporre il pollice sulle altre dita è resa possibile per l’anatomia e biomeccanica dell’articolazione trapezio-metacarpale. Permette un’elevata mobilità, ma potrebbe portare instabilità articolare, la quale induce artrosi. L’eziologia deve ancora essere confermata; molti autori hanno teorizzato che la lassità legamentosa sia la reale responsabile. Le soluzioni di trattamento possono essere conservative o chirurgiche. I risultati delle tecniche chirurgiche sono stati ben studiati, mentre la letteratura grigia nella ricerca riguarda l’efficacia degli interventi di trattamento conservativi.
Metodo: la ricerca della letteratura corrente è stata effettuata senza criteri metodologici specifici per identificarla e analizzarla.
Risultati: Non ci sonno differenze tra splint in neoprene e quelli termoplastici fatti su misura con un dato in meta-analisi di -0.01[-0.43, 0.40]. C’è moderata alta evidenza che gli interventi relativi alla fisioterapia multimodale e terapia occupazionale abbia effetti benefici sul dolore (-3.17[-5.63, -0.71]), mentre c’è solo evidenza narrativa senza significatività statistica per la funzione (-0.66[-1.55, 0.23]).
Conclusioni: interventi multimodali riguardo fisioterapia e terapia occupazionale sembrano essere efficaci per trattare il dolore in paziento con artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale. L’uso di splint in neoprene e quelli termoplastici possono risultare simili per la riduzione del dolore. C’è solo evidenza narrativa ma non statistica per l’efficacia dei singoli interventi sul dolore.