Alcune ricerche cliniche hanno evidenziato che l’immagine motoria, ovvero la simulazione mentale di un movimento, stimola la riorganizzazione corticale che migliora l’utilizzo degli arti affetti da paresi e può essere utilizzata nella riabilitazione funzionale di pazienti affetti da emiplegia post-ictus. Tuttavia, tale simulazione può rappresentare un compito difficile e faticoso per soggetti che hanno subìto un danno neurologico. Per risolvere questo problema, si è pensato di utilizzare la realtà virtuale, una tecnologia innovativa che consente di creare simulazioni tridimensionali e dinamiche di oggetti reali. L’idea, descritta nell’articolo, è stata sviluppata nell’ambito del progetto di ricerca europeo I-Learning.