I soggetti che rischiano maggiormente di sviluppare la cosiddetta “sindrome di burn-out” sono quelli impegnati in professioni che implicano un elevato coinvolgimento emozionale, ovvero le professioni “di aiuto” quali quella di medico, infermiere, fisioterapista eccetera. Gli Autori sottolineano come in un team la prevenzione e il pronto intervento siano sicuramente preferibili a un’azione ritardata, che raramente riesce a riequilibrare le alterate dinamiche relazionali. Nell’articolo vengono trattati i segni e i sintomi che permettono di riconoscere l’insorgenza del burn-out in un gruppo di lavoro, quindi sono descritte alcune delle cause scatenati oggettive e soggettive nonché esemplificazioni e strategie che permettono, nelle diverse situazioni descritte, di ridurre il disagio e far regredire le tensioni che si creano nel gruppo. L’articolo fa parte dello speciale “Team riabilitativo”.