Valutare e trattare un’articolazione dal punto di vista riabilitativo è alquanto complesso. La manipolazione deve riguardare sia le strutture ossee sia quelle miofasciali e, poiché queste ultime non seguono regole cinematiche fisse, occorre spesso ricorrere a schemi di mobilizzazione più intuitivi e frutto di esperienza che codificati.
I danni prodotti da un trauma articolare e dalla successiva immobilizzazione possono essere progressivamente ridotti dalla manipolazione sul tessuto connettivo superficiale e profondo, che aumenta la perfusione ematica non solo nella zona trattata, ma in tutto l’organismo.