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Abstract
I cambiamenti possibili nella paralisi cerebrale infantile
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 1997 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.1
Adriano Ferrari

La paralisi cerebrale infantile rappresenta una condizione complessa per la cui interpretazione occorre saper analizzare e confrontare aspetti motori, aspetti percettivi e aspetti motivazionali.
Il trattamento fisioterapico della PCI deve rivolgere la propria attenzione alle risorse conservate dal paziente attraverso cui costruire funzioni adattive, piuttosto che perseguire il contenimento e la correzione dei segni e dei sintomi espressivi della lesione. Spesso il repertorio dei movimenti conservati dal paziente si rivela notevolmente inferiore all'utilizzo funzionale che egli sa farne. Possibili giustificazioni di questo fenomeno possono essere ricercate nella presenza di una dispressia e soprattutto di disturbi di natura percettiva, specie di una negligenza o di una intolleranza percettiva. Il modello clinico di queste problematiche nella PCI è offerto dal bambino "tirati su" e dal bambino "cado-cado". Le difficoltà incontrate nel muoversi, assieme al disagio nel farlo, possono condurre il bambino a rinunciare progressivamente al movimento, trasformando lentamente la propria paralisi motoria e percettiva in una vera paralisi intenzionale.