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Abstract
Dolore orofacciale oltre i disordini temporomandibolari
pubblicato nel Luglio - Dicembre 2022 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.2
Cecilia Bagnoli

Saper effettuare un adeguato processo di screening for referral è un requisito oramai fondamentale per il fisioterapista che lavora in accesso diretto. Nell’ambito del dolore cranio-orofacciale in particolare, le situazioni in cui ci si potrebbe trovare sono molteplici, e dunque i quadri clinici estremamente variabili. È chiaro che il compito del fisioterapista non è quello di far diagnosi, ma saper riconoscere i campanelli d’allarme che potrebbero indicare che quel paziente non è di competenza fisiterapica. Sarà dunque essenziale condurre una valutazione accurata, dotata di un’attenta anamnesi e un esame clinico completo. Questo consentirà di identificare quelle red flags inerenti a condizioni quali disordini dentali o delle loro strutture associate, patologie o lesioni a carico dei nervi cranici, arterite temporale, condizioni otorinolaringoiatriche, problematiche viscerali, tumori, e altre ancora. In questo modo si potrà indicare al paziente il professionista più adeguato a prendersi cura di lui.