Banner
Abstract
Approccio riabilitativo nella mano reumatoide operata
pubblicato nel Marzo - Aprile 1998 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.2
Giovanni Arioli, Margherita Corradini, Stefano Canazza, Biagio Colori, Monica Manfredini, Daniela Ferranti

Nei movimenti della vita quotidiana le complesse e delicate articolazioni del polso e della mano giocano un ruolo predominante. L'evoluzione delle lesioni reumatoidi a livello del polso è caratterizzata da: deviazione ulnare delle dita delle mani ("a colpo di vento"); iperestensione delle interfalangee prossimali e flessione delle interfalangee distali ("collo di cigno"); flessione delle interfalangee prossimali con iperestensione delle interfalangee distali ("en boutonnière"); lussazione volare delle basi dei metacarpi sulle ossa del carpo ("gobba di cammello").
La frequente compromissione delle componenti articolari e delle strutture tendinee pone spesso l'indicazione ad un approccio chirurgico diversificato, sia per lo stadio precoce sia per quello avanzato della malattia. Esistono delle scale di valutazione della qualità di vita del malato reumatoide che esaminano la capacità funzionale e le problematiche psicologiche della malattia.
Una particolare attenzione deve essere rivolta alla prevenzione delle deformazioni articolari ed al mantenimento della mobilità.
La rieducazione condiziona largamente i risultati finali del trattamento chirurgico.
Possiamo affermare che l'approccio riabilitativo nella mano reumatoide operata richiede la messa a punto di un protocollo d'intervento preciso, frutto di un'analisi accurata della situazione articolare del paziente, del tipo di intervento scelto e degli obiettivi.