Discoerenza percettiva per l’arto superiore nel paziente cerebroleso
Rossella Pagani, Giorgia Parolini, Monica Casu, Fabrizio Gervasoni, Antonino Michele Previtera
La percezione è una proprietà emergente che integra input interni ed esterni, attribuendo loro un significato che si traduce nell’agire del soggetto. In pratica, la percezione non rappresenta soltanto l’interpretazione cosciente delle informazioni veicolate dagli organi di senso, ma presenta anche un aspetto motorio. Infatti, il gesto motorio può essere necessario per completare l’interpretazione dello stimolo sensoriale. Infatti, il movimento funzionale non è possibile in assenza di stimoli sensitivi. Il presente studio, realizzato attraverso l’arruolamento di pazienti con ictus ischemico o emorragico occorso da almeno tre mesi, mette in luce la “discoerenza” percettiva che i pazienti hanno del proprio arto superiore rispetto a quanto invece può essere rilevato dagli strumenti di valutazione quantitativa a disposizione in ambito riabilitativo. Ciò evidenzia quanto la percezione sia un aspetto dipendente dall’esperienza e dalla soggettività della persona e che i metodi di valutazione standardizzati e quantitativi, da soli, spesso risultano non sufficienti per indagare in modo appropriato le problematiche del paziente e per impostare un adeguato trattamento riabilitativo.