Banner
Abstract
Pillole
pubblicato nel Maggio - Giugno 2005 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.3
Stefano Negrini, Carlo Trevisan

Scoliosi idiopatica: come prevenirne l’evoluzione? – È possibile identificare fattori di rischio per la scoliosi idiopatica e approntare dei test genetici predittivi dell’andamento della curva scoliotica?
L’osservazione che la mutazione del recettore degli estrogeni (ER) espresso sulla superficie delle cellule del tessuto osseo (osteoblasti e osteoclasti) possa causare ritardi di crescita o perdita di osso, ha portato alcuni Autori a ipotizzare che il polimorfismo dell’ER condizioni l’attività estrogenica sullo sviluppo osseo e sessuale e in particolare sulla progressione della curva scoliotica nella scoliosi idiopatica.
Nello studio, riassunto nella rubrica, sono stati confrontati i dati fisici, lo sviluppo sessuale, il polimorfismo genico dei due siti genici PvuII e XbaI dell’ER e la gravità (e l’aggravamento) della curva scoliotica in 304 ragazze affette da scoliosi. Il sito XbaI risulta essere correlato con l’età della maturazione scheletrica e sessuale e anche con l’aumento della curva scoliotica. Concludendo, i risultati ottenuti, associati ad altri studi dai quali si evince che il metabolismo della calmodulina influenza l’evolutività della scoliosi, indicano che la riduzione dell’azione estrogenica, che può dipendere dalla tipologia del recettore estrogenico o dall’azione inibitoria della calmodulina, sia un fattore importante nella progressione delle curve scoliotiche. Gli Autori suggeriscono che l’analisi del DNA possa essere utilizzata come strumento predittivo del decorso clinico della scoliosi idiopatica.