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Perché pensare a una Slow Medicine?
pubblicato nel Settembre - Ottobre 2013 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.5

Slow medicine, la medicina sobria rispettosa e giusta, è descritta e raccontata nel sito http://www.slowmedicine.it/. Il secondo Congresso di Slow Medicine: “Scegliere con saggezza” per conoscere e far conoscere meglio il progetto “Fare di più non significa fare meglio”, su cui Slow Medicine sta lavorando con la collaborazione attiva di Società scientifiche, Associazioni di cittadini, Ordini e Collegi professionali, si terrà il 30 novembre a Torino.
Di una medicina sobria, rispettosa e giusta se sta parlando da alcuni anni: un editoriale pubblicato nel 2013 dal British Medical Journal parla di una necessità di cambiamento profondo: “Let the patient revolution begin”. Si tratta di riportare la relazione di cura alla dignità d’intervento basato sulla scienza e coscienza del professionista all’interno di una relazione di ascolto della persona assistita e della sua famiglia: si tratta di attivare il progetto “Fare di più non significa fare meglio”, Il cambiamento necessario è stato indicato anche da Richard Smith, già direttore del British Medical Journal in “The case for slow medicine”, così come da Dennis McCullough sull’interventismo esasperato nelle cure delle persone anziane.