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Abstract
Dalla frattura alla massima autonomia
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2007 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.6
Angelo Raimondo

Il paziente anziano che presenta esiti di frattura del femore è un soggetto complesso, molto spesso con numerose co-morbilità e per questo è già stato definito fragile, presenta un elevato rischio di ri-frattura: rivestono, quindi, un ruolo fondamentale la valutazione e le modalità di dimissione. È, quindi, necessario tener conto del recupero muscolare e dell’equilibrio: tra le varie possibilità a disposizione, un programma di minima potrebbe alcuni test per la valutazione della forza (Medical Research Council Scale e Timed Up & Go Test), del livello di compromissione (Cumulative Illness Rating Scale for Geriatrics) e per la valutazione funzionale del paziente, in relazione al grado di autonomia raggiunta (FIM). Questi test permettono di avere un quadro abbastanza completo del paziente, con la possibilità di monitorarne da una parte l’evoluzione e dall’altra di individuare quali sono le necessità per garantirgli la tutela medica e assistenziale.