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Abstract
Ruolo dei neuroni specchio nella sindrome dell’arto fantasma
pubblicato nel Novembre - Dicembre 2024 ne Il Fisioterapista - fascicolo n.6
Monica Casu, Margherita Boraschi, Rossella Pagani, Davide Marazzi, Antonino Michele Previtera

La sindrome dell’arto fantasma è una condizione in cui i pazienti, dopo un’amputazione, avvertono sensazioni provenienti dall’arto mancante. Queste sensazioni possono essere non dolorose o dolorose, e quest’ultime vengono distinte in dolore dell’arto fantasma (phantom limb pain, PLP) e dolore residuo del moncone (residual limb pain, RLP). Le teorie neurofisiologiche suggeriscono che tale fenomeno potrebbe derivare da neuromi nel moncone o da una sensibilizzazione centrale del sistema nervoso. Un’altra spiegazione è legata alla “neuromatrice”, ovvero una rappresentazione del corpo nel cervello che, dopo l’amputazione, rimane alterata, causando una discrepanza tra percezione e realtà.
Il concetto di neuroni specchio, scoperto negli anni ‘90, è rilevante per la comprensione di questa condizione. I neuroni specchio si attivano sia quando si compie un’azione, sia quando si osserva qualcun altro farla, e sono coinvolti nell’apprendimento e nell’empatia. Nel caso della sindrome dell’arto fantasma, l’osservazione di azioni motorie da parte di altri può attivare aree cerebrali che riflettono l’esperienza corporea del soggetto amputato, ma l’assenza dell’arto crea una “discoerenza percettiva”.