Nella malattia di Parkinson si rileva un alterato schema del movimento di girata, con frammentazione delle rotazioni e dei movimenti intersegmentali, una minore velocità angolare, una base d’appoggio ristretta, un tempo di latenza aumentato e un numero di passi maggiore, necessari per compiere l’intero movimento. Si assiste, inoltre, a una limitata mobilità funzionale, con difficoltà nei cambi di direzione, progressiva perdita di indipendenza e una riduzione della qualità di vita. È stato condotto uno studio per verificare gli effetti di un training sensorimotorio sui tempi di girata e sul rischio di caduta in soggetti affetti da malattia di Parkinson.