L’Autore sottolinea come gli effetti terapeutici dei campi elettromagnetici (CEMP = campi elettromagnetici pulsanti) sul tessuto osseo siano ben conosciuti, mentre alcune ricerche hanno evidenziato come siano presenti potenziali bioelettrici anche su superfici ossee non sottoposte a sollecitazioni di carico, con presenza di elettronegatività nelle zone dove avvengono i processi di crescita e di riparazione. Si passa poi ala rievocazione della sperimentazione clinica iniziata negli anni ‘60 e la trattazione prosegue toccando l’argomento per quanto riguarda la patologia ortopedica, quella vascolare, la dermatologia, la patologia respiratoria e quella odontoiatrica.