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Abstract
Ruolo dell’attività fisica nella prevenzione dell’osteoporosi
published in January - February 1998 - in Il Fisioterapista - issue n.1
Ferdinando Silveri, Cristina Cardinali, Oliana Zazzeroni

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L'osteoporosi è oggi, e lo sarà maggiormente nel futuro, una malattia di notevole impatto sia clinico che sociale. La prevenzione è senz'altro la via basilare da seguire per limitare l'incidenza, l'evoluzione nonché le complicanze dell'osteoporosi stessa. A tal riguardo l'attività fisica assume un ruolo di primaria importanza. Numerosi studi hanno messo in evidenza che l'esercizio fisico, per essere efficace, dovrebbe iniziare nell'età adolescenziale e rimanere costante per tutta la vita. Dalla pubertà fino alla terza decade di vita, praticando una qualsiasi attività fisica, si può incrementare la massa ossea ("picco di massa ossea"). In tal modo, un soggetto attivo, partendo da un "patrimonio" di massa ossea elevato, può far fronte alla naturale perdita di tessuto osseo che si verifica negli anni successivi. Durante il periodo della menopausa, quando si verifica una consistente e rapida riduzione della massa ossea in seguito al calo degli estrogeni, l'attività fisica, associata comunque ad una terapia ormonale sostitutiva, è in grado di poter attenuare tale perdita. Infine, negli anni successivi, la pratica di una attività motoria è mirata soprattutto a ridurre il rischio di cadute, le quali sono la causa scatenante delle fratture, in particolare quelle dell'anca.
L'esercizio fisico, inoltre, al di là del solo problema "osteoporosi", assume un valore di grande rilevanza nel garantire una soddisfacente qualità di vita.


 
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