L’Autrice comincia l’articolo con dei cenni storici che ricostruiscono le antiche origini del legame esistente tra medicina e musica, quindi si occupa della percezione dello stimolo sonoro secondo le diverse teorie più accreditate (Sivadon, Benenzon). Un altro paragrafo tratta della casistica, dei materiali e dei metodi, evidenziati attraverso uno studio finalizzato ad evidenziare le risposte cardiache a brani preregistrati, somministrati a pazienti aritmici nel corso di sedute di musicoterapia recettiva. Molto interessanti le conclusioni e i riferimenti bibliografici posizionati in conclusione dell’articolo.