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Abstract
Gestione della cronicità: tra intervento riabilitativo e sociale
published in March - April 2009 - in Il Fisioterapista - issue n.2
Lorenzo Panella

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La richiesta di riabilitazione, oggi spesso esuberante, rischia di essere intesa come ammortizzatore sociale di situazioni di inappropriatezza clinica che spesso non trovano risposte di continuità nel sociale. Il programma riabilitativo ha, rispetto al progetto sul paziente, un inizio e una fine che prevede una continuità di intervento in setting diversi, dall’ospedale al territorio, con metodiche di approccio diverse, con risorse differenti anche per competenze. Questo approccio sembra essere comunque in linea con quanto affermato dall’OMS che sostiene l’opportunità di coniugare l’assistenza sanitaria e l’assistenza sociale, integrando le varie dimensioni della disabilità in un intervento biopsicosociale. In questa logica sono importanti tutte quelle attività che hanno come obiettivo la prevenzione dei fattori di rischio sia primari sia secondari. L’attività motoria ha in questo contesto un ruolo fondamentale divenendo non solo prevenzione, ma anche terapia essa stessa. Il confine quindi tra intervento riabilitativo e sociale è spesso sovrapposto, a volte confuso, ma l’obiettivo rimane unico.


 
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